…
Cosa accadrebbe se
volessi andare?
Ridendo in faccia alla
vita,
lasciandomi alle spalle
tutto ciò che è stato.
È possibile?
Se crollassi a terra,
senza più riuscire a
respirare,
Cosa faresti tu?
Se volessi combattere?
Per tutto il resto
della vita.
Cosa faresti?
Avevi detto che mi
avresti dato di più.
È tutto ciò che sto
aspettando.
Non sto scappando da
te.
Non voglio farlo.
Lo zio
diceva sempre che la poesia fa bene all’anima, che, per quanto tu possa non
accorgertene, ti penetra dentro e la trascina fuori. È un viaggio verso una
meta sconosciuta, eppure fin troppo frequentata. E per questo va rispettata.
Trattata con dolcezza e delicatezza.
Ripeteva
in continuazione che non esiste un lettore migliore di colui che sa andare
oltre se stesso e, oltre se stesso, sa vedere e riconoscere le diverse
sfumature dei versi.
Le parole
per lui erano molto importanti.
Forse era
per questo che parlava, parlava, parlava…
Ho chiuso con me
stesso,
solo per lasciarmi lo
spazio di un ultimo respiro.
Il tuo amore valeva
questo.
Eccomi, dunque.
Su un piatto d’argento.
Avrei dovuto tentare
ancora
Ma nulla sembrava in
grado di cambiare.
Perché?
Ti sei mai domandato
perché?
Avrebbe
parlato per ore intere, per giorni interi. Con la sua solita voce calma, calda,
tranquilla. Con quel tono assillante, melenso. Era il suo mestiere: incantare
la gente con discorsi intricati. Avrebbe potuto vendere frigoriferi agli
esquimesi, senza alcun problema. Gli bastava poco.
Un
sorriso.
Ho perso me stesso
cadendo,
non combattendo tutto
ciò che hai voluto.
È stata tutta una
bugia.
E così ho finito per
piangere la mia disperazione.
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